Articolo pubblicato il 1 Maggio 2018

MARIA GAETANA AGNESI (1718-1799)

Anche un francobollo può raccontare una storia …

Una commemorazione tramite un francobollo, oltre a rappresentare un riconoscimento delle doti della persona, contribuisce a diffonderne la conoscenza ed il messaggio. Perpetuerà nel tempo il suo ricordo e porterà la sua immagine negli angoli più remoti del mondo, con la speranza che i suoi insegnamenti e le sue opere scientifiche e umanitarie possano essere un modello per tutta l’umanità.

Questo francobollo è stato emesso da Poste Italiane l’8 marzo 2018 ed è facente parte della serie “Le eccellenze del sapere” dedicate al genio femminile italiano.
La tiratura è stata di 600.000 esemplari e le vignette raffigurano quattro donne italiane che si sono distinte nelle arti, scienza e cultura.

Il francobollo a sinistra è una versione colorata a mano da Sheila Terry di un’incisione, risalente alla seconda metà del Settecento di autore anonimo, che ritrae la celebre matematica Maria Gaetana Agnesi, delimitata, in basso, dalla riproduzione della curva algebrica denominata “versiera Agnesi”

Ma chi era Maria Gaetana Agnesi? Andiamo a scoprirlo…

Biografia

Maria Gaetana Agnesi nacque a Milano il 16 maggio 1718.
Singolare e complessa fu la sua personalità. Bambina prodigio, manifestò una straordinaria predisposizione all’apprendimento, e fu un personaggio di vasta cultura umanistica e scientifica dedicandosi poi a condurre una vita per l’umanità sofferente a favore dei poveri, seguendo l’impulso di una vocazione religiosa.

Maria Gaetana visse in una famiglia e in un tempo storico che condizionò profondamente le sue aspirazioni. Partecipò sovente alle riunioni nei salotti di casa sua, ospitando gli intellettuali della società milanese e componenti delle varie Accademie letterarie, tra i quali Cesare Beccaria, Giuseppe Parini, Pietro Verri, Paolo Frisi, e, assieme alla sorella Maria Teresa musicista e compositrice, erano il centro d’attrazione della vita sociale del genitore.
Ma la sua vita la vide percorrere due distinti momenti.

Il primo di studio, di approfondimento scientifico e filosofico. A solo nove anni stupì i membri dell’Accademia dell’Arcadia di Milano recitando a memoria in latino una “Oratio “che il suo precettore abate Nicolò Gemelli aveva composto per lei in italiano ”Orazione nella quale si dimostra che lo studio delle arti liberali non è affatto disdicevole al sesso femminile”.

Con grande rapidità apprese sei lingue straniere tanto da essere nominata “oracolo sette lingue” per la perfetta conoscenza di italiano, latino, greco, francese, spagnolo, tedesco ed ebraico.
Approfondì gli studi filosofici pubblicando nel 1738 le “Prepositiones Philosophicae”, tanto che l’abitazione paterna divenne punto di ritrovo per studiosi e scienziati italiani e stranieri.

Nel 1748 si dedicò agli studi matematici approfondendo l’analisi e il calcolo infinitesimale e pubblicando due volumi che ebbero in Italia e in Francia enorme successo e diffusione: “Istituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana”.

Nell’opera divulgativa è illustrata con chiarezza anche una “curva algebrica” che verrà chiamata “versiera Agnesi”. Senza dubbio Maria Gaetana Agnesi è l’immagine della donna poliglotta, filosofa e matematica che intesse dotte dispute con gli intellettuali della società milanese più in vista e penetra a pieno titolo nel dibattito scientifico del suo tempo e ci appare sorprendentemente moderna, anche se non mancano nella sua figura aspetti che rimandano a ruoli femminili.

Nel 1750 il Senato Accademico dell’Università di Bologna, interpretando anche i sentimenti di papa Benedetto XIV, all’unanimità conferì “la cattedra di Pubblico Lettore onorario delle Matematiche” a Cajetana Agnesi Nobilis Virgo Mediolanensis. Ma l’Agnesi, pur ringraziando per l’onore, non l’occuperà mai.

Ma è in questo periodo che in Maria Gaetana Agnesi si delinea il contrasto tra l’applicazione alle scienze matematiche e la vocazione religiosa di ritirarsi in convento, vocazione che trovò il veto più fermo da parte del padre (… non si alleva una figlia scienziata per poi vederla chiudersi tra quattro mura …). Alla morte del padre nel 1752, libera dalle pressioni paterne, Maria Gaetana si riversò nella seconda parte della sua vita: quella di giovare al prossimo, assistere i malati dell’ospedale; divise così le sue ricchezze aiutando i poveri e i diseredati.

Nel 1771 il cardinale di Milano Giuseppe Pozzobonelli la invitò ad assumere la direzione del quartiere delle donne del Pio Albergo Trivulzio dove Maria Gaetana si trasferì e dove visse, dedicandosi più all’assistenza delle ricoverate che alla direzione della Istituzione.
Maria Gaetana non realizzò la sua vocazione alla vita religiosa, ma questo non le impedì di intraprendere un intenso cammino spirituale, di cui ci è pervenuta una significativa testimonianza diretta: le pagine da lei scritte e raccolte sotto il titolo “Il cielo mistico, cioè contemplazione delle virtù, dei misteri e delle eccellenze di Nostro Signore Gesù Cristo”.
Quando morì il 9 gennaio 1799 la sua ultima volontà fu quella di essere sepolta in una fossa comune insieme alle altre donne povere nel Camposanto fuori Porta Romana.

Alcune lapidi ricordano la figura di questa eccezionale donna nelle ville in Brianza a Bovisio Masciago, alla Valera di Varedo e a Montevecchia. Un busto nel cortile della Pinacoteca di Brera in Milano (opera di Francesco Maria Richini), una scultura presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano (opera di Giuseppe Franchi), un bassorilievo nel Famedio del cimitero monumentale di Milano, due medaglioni sui palazzi di via Brera e via Manzoni a Milano.
Inoltre, nel 1991 è stato dedicato all’ “Agnesi” dalla N.A.S.A. (°) un cratere sul pianeta Venere.

(°) National Aeronautics and Space Administration.
      A cura di Ildefonso Valota
Informazioni tratte da: “I. Valota – Maria Gaetana Agnesi – matematica, scienziata e mistica del ‘700”
ed. Associazione San Martino. Bovisio Masciago (MB) – novembre 2011